STAR WARS VIII: la nostalgia per il passato, lo slancio verso il futuro

Ho aspettato questo giorno per due anni. lo so è da pazzi, ma chi è fan di Star Wars come me penso che possa benissimo capire. Mi sono innamorata di questa saga, dire appassionata è troppo poco, quando avevo 5 anni, ora che ne ho 20 posso dire di averne passati oltre una decina immaginandomi di combattere con le spade laser e di pilotare un caccia TIE. Sono sempre stata una fan particolare: ho amato fin da subito il lato oscuro e mi sono “formata” con la vecchia trilogia, i prequel mi piacciono, episodio III addirittura lo adoro, ma non so cosa darei per essere stata presente nel 1977. Negli ultimi due anni ho contato i giorni che mi separavano da episodio VIII; il “risveglio della forza” mi aveva lasciato molto amaro in bocca. Sono una di quelle che non lo ha adorato, troppe cose buttate lì un po’ a caso e questa storia di Rey che tutto d’un tratto scopre di controllare la Forza non mi è proprio andata giù. Certo il film è stato un grande evento che ha letteralmente risvegliato i cuori dei vecchi fan  ed appassionato nuove persone, ha fatto tornare in quella galassia lontana lontana con personaggi tutti nuovi, personalmente ho adorato alla follia Poe Dameron. Ma quel finale solo abbozzato con Rey che incontra un Luke che pare aver perso l’uso della parola,  certo che l’Hype lo ha proprio fatto schizzare alle stelle. Non sapevo cosa aspettarmi da questo nuovo capitolo, devo dire la verità, però il desiderio di scoprire era al massimo grado. Vista l’esperienza con episodio VII temevo di rimanere delusa invece sono uscita dalla sala trionfante, finalmente felice di aver visto un film straordinario

Niente spoiler promesso, ma le sequenze iniziali sono da urlo. La regia impeccabile mi ha letteralmente trasportato a peso su un’ala x, la fotografia ha regalato squarci incedibili. La storia mi ha preso totalmente come accade sempre, ma questa volta ha risvegliato qualcosa che il VII non era riuscito. Credevo che bastassero i vecchi personaggi, le ambientazioni di un tempo, invece era la Forza quella che volevo, in questo film scorre più forte che mai, quasi implacabile mi verrebbe da dire, mi sono sentita finalmente a casa. In questa pellicola pare esserci di tutto, azione, meditazione e anche un po’ di comicità, vi dico solo che vedrete un Chewbecca che io ho definito a metà strada tra il campeggiatore e il mercato settimanale. Niente paura per i Porgs non saranno i nuovi Jar Jar. I personaggi, soprattutto quelli nuovi, prendono finalmente il loro posto e acquisiscono senso ritornano quasi tutti con l’aggiunta di Benicio del Toro, il suo personaggio rispecchia alla perfezione il concetto del “poco ma buono”, praticamente l’ho adorato.

 Il mio giudizio su questa pellicola è assolutamente positivo, mi ha soddisfatto, eppure mi lascia comunque un senso di amarezza, di nostalgia. Nostalgia verso le origini, verso quella che era la vecchia trilogia, certo la storia continua, ci sono i personaggi di un tempo, ma niente sarà come quando c’era Lucas. Penso che “il risveglio della forza” ce ne abbia data una seria dimostrazione: tutto è stato ripreso eppure manca quella io definisco magia. Molti lo hanno elogiato, ma tanti lo hanno anche criticato, diciamocelo il film perfetto non esiste, ma soprattutto non potrà più esistere per noi fan così legati agli episodi IV, V e VI. Questo film segna una specie di passaggio, tra il prima e il dopo, tra quello che c’è stato ma non tornerà più, in particolare per quello che rappresenta la figura di Luke. Il medesimo cammino pare essere compiuto da un po’ tutti personaggi, c’è una mutazione, un passaggio di consegne, un nuovo lato oscuro e nuovo lato chiaro, c’è uno spartiacque tra i vecchi fan e quelli nuovi. Bisogna farsene una ragione, Star Wars sta andando avanti, fermarsi non è certo nei piani della Disney, si cercano nuovi fan forse a discapito di quelli vecchi che possono accontentarsi di un richiamo qua è là e della loro amata galassia.

Eppure questa visione mi ha lasciato qualcosa di particolare, per le sue oltre due ore mi ha fatto ritornare bambina, ha riacceso quella speranza, così particolare e così bella di cui la nostra vita ha davvero bisogno. Il film è costellato di continui colpi di scena, ci sono rimandi ed emozioni. Regala la magia, apre i confini dell’immaginazione facendo viaggiare. A me personalmente ha fatto spuntare un sorriso compiaciuto e per la prima volta nella vita mi sono ritrovata a patteggiare per ribelli.

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